Dal mio diario in fase lockdown
"Oggi è sabato e piove.
Piove come una giornata qualunque, in un paesino qualunque di provincia.
Ma oggi è un sabato diverso perché la pioggia batte sui tetti di una cittadina che si è fermata con il resto dell’Italia e prova a tenere tutti i suoi abitanti nelle proprie case.
I rumori si annullano, ma i pensieri si illuminano ad ogni piccolo spiraglio di luce che il cielo ci dà; così, ogni piccola speranza di uscire vincenti da questa epidemia ci renderà ancora più felici di vivere ed ammirare i nostri paesini rivivere.
Arriverà ancora il tempo di uscire il sabato pomeriggio con il sole e andare a prendere un caffè con gli amici, di berci quell’aperitivo insieme che renderà i nostri momenti più speciali perché come dicono i filosofi e i poeti “ai tempi del corona virus" impareremo ad apprezzare la quotidianità, anche un sorriso fatto dal nostro cane mentre lo porteremo a correre libero in Villa Mazotti.
E poi le farmacie del centro non avranno più scritto “mascherine finite” e pure i medici e gli infermieri di Chiari potranno rivedere la torre civica con un bel cielo blu di sfondo e dire che è tutto finito.
Ma ora, i ricordi più belli ce li facciamo in casa, con i nostri famigliari, il nostro cane che mangia le ciabatte e gli amici o gli amanti che sentiamo via videochiamata.
Questi sabati sera che ci facciamo cenando in casa, con la copertina e un bicchiere di #IORESTOACASA tra le mani un giorno li racconteremo ognuno a modo suo e con le proprie storie.
Io, guardo la finestra e vedo da lontano un campanile che rimane fermo ed è il ricordo più agghiacciante che avrò di questo momento storico.
Lui suona ed è l’unico sound che Chiari trasmette al di fuori delle case, il resto è un silenzio. Io l’ho disegnato, così come lo ricordo, come l'ho sentito in una bella e normale giornata di sole che spero di rivivere presto."
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