Colori accesi, capelli rossi baciati dalle pennellate.
Non c’è quadro migliore che dichiari l’amore per me stessa.
Dipinsi questo quadro nel 2017, il primo di un esperimento pittorico che sto sviluppando anno con anno. Ricordo una sensazione quasi di speranza, quando avvicinavo alla tela le setole del mio pennello.
Non mi sono mai amata fino in fondo, finché, una volta dipinta questa tela, mi accorsi che ero una splendida e giovane donna.
L’arte mi aveva reso bellissima, o finalmente l’arte mi aveva fatto capire che lo ero e lo sono sempre stata?
Penso che noi donne ci annoiamo quando sono gli altri a dircelo. Passiamo una vita ad accontentare mariti, morosi, padri e amanti a sentirci quella parola, quando noi stesse facciamo una fatica immensa ad ammettere che siamo Belle. Che siamo Divine.
Che siamo delle Dee e delle Muse.
Invece alla fine ci accontentiamo dei complimenti degli altri. Ma donna, che stai leggendo queste parole scritte da una bellezza come te, lo dico e se potessi te lo urlerei: quanto ti senti bene quando è la tua bocca a pronunciare che sei bella?
Allora, se ancora no l’hai fatto, mettiti a nudo, sorridi e viviti un pò.
Accettati, anche nei tuoi lati più oscuri.
Non essere solo la donna degli altri, ma impara ad essere anche la tua.
Perchè se un papavero rosso può sopravvivere alle tempeste di maggio, allora il mondo ha bisogno di più campi verdi dove far crescere delle vere e proprie forza della natura.
Buona festa della donna - e che lo sia tutti i giorni!
Sara Cabrioli
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